martedì 20 novembre 2007

Considerazioni


Conosco una signora buffa, sulla cinquantina, con i capelli corti e piccoli occhi nascosti dietro a degli occhiali che le danno un’aria simpatica.
Viene dalla Romania, una terra dove attualmente ci sono meno 18 gradi, e le viene da ridere quando vede noi ricoperti di lana, sciarpe e cappelli, che tentiamo di ripararci dal freddo umido napoletano.
Viene dalla Romania che noi mettiamo nel grande calderone: Romania-Russia-Polonia-Ucraina, perché sono pochi a sapere dove realmente si trovi questo posto...
Mi ha raccontato che ieri sera è morto un ragazzo rumeno di 26 anni, in un incidente di motorini, è morto sul colpo e i soccorsi sono stati inutili.
È morto un ragazzo e in TV e sui giornali nessuno ne ha parlato, nessuno ne parlerà.
Mi ha raccontato di come adesso tutti i rumeni si stiano organizzando per raccogliere soldi affinché il corpo del ragazzo possa tornare nella sua terra, nella sua patria, nella sua casa.
E 4000 euro non si trovano dall’oggi al domani.
Chiaramente mi viene da pensare alla “Rumeno-fobia” che è scattata in noi, dopo il brutto episodio di Roma, e di come siamo bravi a cercare, e trovare, un nemico momentaneo da combattere, contro cui accanirci, su cui riversare la nostra rabbia.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Cepillo de dientes, mi ero accorto che avevi potenziale nello scrivere, questa pagina me lo conferma.. Non ho potuto fare a meno di trovarmi nelle tue parole, in quelle cose che dici o semplicemente in quelle cose che senti.. Ricordo ancora quella serata stupenda ad Hannover, cena nella scodella con coltello, Stephan che si aggirava, e poi barettino fuori, o solamente sotto il tendone dell'ostello. Poteva essere una rottura di scatole stare in un posto dove non c'era tutta questa vita, siamo riusciti a far festa anche li, hai la mia ammirazione..Vienici a trovare quando vuoi, e bada che se non lo fai siamo noi da te!
Un abbraccio, Salvatore.

Anonimo ha detto...

Non posso esimermi dal notare la sensibilità di cui riecheggiano queste parole. Che l'uomo non impari dai propri errori è ben noto: dopo le crociate, l'inquisizione e il nazismo, la ricerca di un preciso oggetto d'invettiva sociale, acerbo frutto del disagio soggettivo del nostro tempo, ha connotato pressocchè indissolubilmete l'agire dell'occidente. Un breve sguardo alle persecuzioni maoiste e staliniste, nonchè delle dittature dell'america latina, completa poi un quadro di antropologia negativa tou-cour.
Nel rinnovarti pertanto i complimenti per l'attenzione dimostrata con questa denuncia, ti ringrazio per aver fatto quello che avrei anch'io voluto, come molti altri ignavi del nostro tempo.
(-la sociètà moderna si sta siluppando in senso puerilmente e cecamente edonistico: le nostre giornate sono sempre più piene dell'immagine di noi stessi- Pasolini, più o meno) GIAN MARCO

Marinella ha detto...

io invece non smetterò mai di stupirmi per il modo in cui esprimi i tuoi concetti e per i loro profondi contenuti...Giammà si' tropp' n'avvocat'...baci :)

 
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