martedì 19 maggio 2009

Si nasce in un posto e automaticamente lo si chiama casa, lo si chiama radici, origine etc etc, legati da un legame che tanto sai non si spezzerà mai…
Si nasce in un posto e poi da quel posto si scappa…Perché anche se è casa, origine, radici etc etc, con la quotidianità poi inizia a stare stretto, poi le persone sono sempre le stesse, i problemi sempre quelli, le situazioni, i luoghi, gli ambienti, gli scenari sempre uguali… e quindi, come ho detto, si scappa…si scegli un altro luogo, con motivazioni che stanno-nonstannoinpiedi, ma si fa la valigia e si va via.
Perché bello o brutto che sia alla fine è NUOVO, e questo è quello che conta. Poi passa il tempo, si presenta la signorinaroutine (che tanto dove vai, vai poi arriva sempre) e allora le persone che sono sempre le stesse, le situazioni, i luoghi, gli ambienti, gli scenari sempre uguali quasi, quasi ti mancano…ritorni…per poco tempo però, se no signorinaroutine che è impaziente e dietro l’angolo, dopo qualche giorno, ti salta alle spalle d’improvviso (non tollera che tu possa esserti dimenticato della sua esistenza) e ti ricorda che la valigia è vuota e devi correre a riempirla…Si riparte…E capisci che lo fai per essere lontano da quel posto che, se vuoi, è fermo e incollato lì ad aspettare e tu puoi sempre ritornare, ma che comunque non è il tuo posto…Intitolerei il tutto: l’insostenibile insoddisfazione dell’essere…E si scappa.

1 commento:

Anonimo ha detto...

ma non si scappa mai da se stessi...

 
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